Ripensare il nostro rapporto con l’acqua come parte di un approccio circolare
L’acqua, una risorsa preziosa sotto pressione
L’acqua è una delle risorse più minacciate del nostro tempo. A fronte dei cambiamenti climatici, della crescita demografica e dell’artificializzazione del territorio, la gestione dell’acqua sta diventando una priorità strategica. In tutta l’Unione Europea, le politiche pubbliche chiedono una maggiore efficienza nel consumo di acqua, una riduzione degli sprechi e il recupero di questa risorsa.
La situazione attuale in Francia e altrove mostra i limiti di un modello basato sull’estrazione, l’uso e lo scarico. L’aumento dei prezzi dell’acqua, il declino della qualità dell’acqua e le crisi locali ci costringono a ripensare il nostro rapporto con questa materia prima, che è tanto vitale quanto fragile.
I principali principi dell’economia circolare applicati all’acqua
L’economia circolare, già applicata all’energia, ai rifiuti e alla produzione agricola, si sta affermando anche nel settore idrico. Si basa su tre leve: la riduzione dei consumi, il riutilizzo dell’acqua (in particolare delle acque reflue trattate) e il riciclo a livello locale attraverso circuiti chiusi.
Questo modello circolare mira alla decarbonizzazione, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili per il trattamento dell’acqua e ottimizzando i costi per gli operatori e i servizi pubblici. Offre una maggiore resilienza di fronte alle ondate di calore, alla crescente scarsità di risorse naturali e all’invecchiamento delle infrastrutture idriche.
Perché passare da un modello lineare a uno circolare?
Il modello lineare – raccogliere, usare, buttare – genera sprechi d’acqua, elevati consumi energetici e forti emissioni di carbonio. Le reti pubbliche, talvolta fatiscenti, perdono fino al 20% dell’acqua potabile che pompano. A ciò si aggiungono i costi di manutenzione e trattamento e l’impatto sull’ambiente.
L’economia circolare offre una soluzione sostenibile: incoraggia il riutilizzo delle acque reflue, il riciclo locale, la riduzione dei consumi e il miglioramento dell’efficienza energetica. Combinando innovazione tecnologica e governance locale, soddisfa gli obiettivi climatici dell’Europa.
Dalla raccolta dell’acqua piovana al riutilizzo intelligente
Il ruolo chiave del recuperatore domestico
Il sistema di raccolta dell’acqua piovana è il simbolo del risparmio idrico. Attinge a una fonte rinnovabile, esterna alle reti, limitando la necessità di risorse centrali. Si tratta di una soluzione economica e poco tecnologica che riduce il costo dell’acqua e dei rifiuti e alleggerisce la pressione sulle infrastrutture pubbliche.
I sistemi di recupero dell’acqua (serbatoi, vasche, cisterne flessibili) possono essere integrati in tutti i tipi di abitazioni. Permettono di utilizzare l’acqua non potabile per l’irrigazione, la pulizia o il raffreddamento delle facciate durante i periodi di punta.
Riutilizzare l’acqua in casa e in giardino
L’acqua piovana e le acque reflue trattate possono essere utilizzate per molti usi domestici. Utilizzando sistemi semplici, possono sostituire l’acqua potabile per il giardinaggio, i servizi igienici, il lavaggio delle auto o i sistemi di raffreddamento urbano.
Questo trattamento localizzato, a volte integrato nell’abitazione, consente di sfruttare al meglio una risorsa secondaria riducendo i costi, la pressione sulle reti e la dipendenza dagli operatori storici. Inoltre, contribuisce a una gestione differenziata della risorsa in base al livello di qualità richiesto.
Integrazione in un sistema di gestione connesso ed efficiente dal punto di vista energetico
Le nuove tecnologie stanno rendendo più efficiente la gestione dell’acqua. Grazie a sensori, valvole automatiche e contratti intelligenti, i privati e i servizi comunali possono controllare il loro consumo d’acqua in tempo reale, ottimizzare gli apporti in base alla natura del terreno o modulare l’irrigazione in base alle condizioni meteorologiche.
In questo modo è possibile garantire la produzione agricola, stabilizzare i costi energetici e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità riducendo la dipendenza da fonti lontane e ad alta intensità energetica. Questa energia circolare dall’acqua sostiene la transizione energetica globale.
Verso un’irrigazione sostenibile
Irrigazione integrata: un metodo di coltivazione che può essere trasferito ad altre zone
L’agricoltura rappresenta quasi il 70% del consumo di acqua in Europa. L’irrigazione razionale mira ad adattare gli apporti alle reali necessità, evitando gli sprechi. Si basa su un’analisi dettagliata dei dati agronomici, meteorologici ed economici.
Aiuta a ridurre le perdite, limita l’uso di acqua potabile e migliora la produttività senza compromettere le risorse. Grazie a queste soluzioni, gli agricoltori diventano più autosufficienti e resilienti e contribuiscono allo sforzo di decarbonizzazione della produzione alimentare.
Combinare il riciclo e le tecniche di irrigazione sostenibile
Per massimizzare l’efficienza, è necessario combinare recupero, trattamento e diffusione lenta. L’irrigazione a goccia, l’irrigazione interrata e gli ugelli a risparmio idrico sono compatibili con l’acqua trattata localmente. I servizi tecnici comunali possono utilizzarli per mantenere gli spazi verdi riducendo i costi.
In questo quadro circolare, ogni litro recuperato diventa un valore aggiunto. Gli operatori locali possono incorporare questi sistemi nei loro contratti di servizio con le autorità locali, migliorando così la governance e la trasparenza.
Un modello virtuoso per gli enti locali e i cittadini
L‘economia circolare dell’acqua offre un modello replicabile, adattabile e scalabile. Grazie a investimenti mirati, le autorità locali possono modernizzare le loro infrastrutture, creare circuiti locali e raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e di efficienza energetica.
La combinazione di politiche pubbliche, partecipazione dei cittadini e innovazione permette di allineare gli interessi economici, ambientali e sociali. L’acqua circolare diventa quindi uno strumento di profonda trasformazione del settore idrico, al servizio della resilienza territoriale.
Verso una governance circolare dell’acqua
Il futuro delle risorse idriche prevede un’economia circolare, basata sul riutilizzo, sulla riduzione dei rifiuti e sull’integrazione delle acque reflue trattate negli usi agricoli e urbani. Ciò significa ripensare i contratti, i servizi e gli investimenti.
Si tratta di un cambiamento di governance, una nuova politica del ciclo dell’acqua che collega energia, agricoltura, infrastrutture e ambiente. L’obiettivo è sincronizzare tutti gli attori – operatori, utenti, autorità locali, Stato ed Europa – intorno a una visione condivisa che sia più sobria, più equa e più resiliente.